Continuo, globale, fonte di nuovi rischi e con un notevole impatto sulle vite delle persone e delle imprese: il cambiamento (climatico e non solo) è il tema al centro del Convegno Nazionale AIBA del prossimo 28 aprile.
Abbiamo scelto di introdurre il tema con i versi senza tempo della canzone Todo cambia, interpretata dalla splendida voce della cantante sudamericana Mercedes Sosa:
Cambia lo superficial
Cambia también lo profundo
Cambia el modo de pensar
Cambia todo en este mundo
Cambia el clima con los años
Cambia el pastor su rebaño
Y así como todo cambia
Que yo cambie no es extraño
Cambia, todo cambia, sí, señor, ya cayo, ya cayo
Cambia, todo cambia
Todo cambia, Mercedes Sosa
Già accostato a innumerevoli concetti, come progresso e innovazione, il cambiamento oggi è sempre più spesso associato all’imprevisto, all’incertezza e quindi alla fragilità.
La scoppio della pandemia di Covid-19 ha mostrato a tutto il mondo la vulnerabilità dei singoli individui, dei Paesi, anche i più sviluppati, dei loro Governi e dei sistemi sanitari e produttivi. E ha mostrato anche come la crescente esposizione al rischio abbia impattato sui sistemi assicurativi.
La problematica del rischio sanitario non è di certo una novità, soprattutto nelle zone che hanno già sperimentato altre epidemie, come SARS e Ebola. La vera peculiarità della pandemia riguarda quindi le sue dimensioni, estendendosi appunto su scala globale, con conseguenze trasversali ai settori e ai Paesi nel mondo: tra le altre, lockdown generalizzato delle attività, distanziamento sociale, forti limitazioni alla circolazione di persone e merci, stress sulle strutture ospedaliere e soprattutto – purtroppo – perdita di innumerevoli vite umane.
Dal punto di vista della gestione rischio, la pandemia ci ha obbligati a cambiare, allargandola, la prospettiva da cui guardiamo ai rischi e ai sistemi assicurativi, preposti alla tutela di imprese, famiglie e persone. Questo significa prendere coscienza dell’estensione dimensionale dei fenomeni, che coinvolgono aree sempre più vaste o sono trasversali a più settori, oltre che dell’aumento della frequenza e della magnitudo con cui questi si verificano.
Oltre al rischio sanitario, si pensi, ad esempio, a quello geopolitico di rivolte o movimenti come la primavera araba, le non ancora sopite proteste civili ad Hong Kong, fino alle manifestazioni non sempre pacifiche legate alla difesa dei diritti della comunità nera e alle elezioni negli Stati Uniti e infine ai recenti scontri avvenuti a Londra in occasione delle rivendicazioni di maggiori diritti e sicurezza da parte delle cittadine inglesi. Si pensi ancora al rischio ambientale, con tzunami, eruzioni vulcaniche o i sempre più frequenti e intensi eventi atmosferici legati al cambiamento climatico.
C’è poi la business interruption, rischio per cui pochissime imprese italiane sono assicurate e che può avere effetti dirompenti in economie che si sviluppano su scala globale, con forti interconnessioni tra imprese e Paesi. In tema di connessione, infine, anche il rischio cyber sta vivendo una fase di crescita esponenziale, in conseguenza sia del ricorso massivo al lavoro da remoto sia del progresso tecnologico e dello sviluppo di robotica e intelligenza artificiale applicate a tutti i settori economici e produttivi.
Tutto ciò conduce inevitabilmente a un aumento esponenziale dei rischi e quanto accaduto durante l’ultimo anno è un ulteriore elemento di riflessione: si pensi all’interruzione dell’attività per ordine dell’autorità, annullamento di eventi come concerti e tornei, o i costi derivanti dalla loro riprogrammazione come avvenuto per le Olimpiadi di Tokio o l’Expo di Dubai, o ancora agli attacchi informatici, che durante il 2020 hanno coinvolto sempre più device mobile e si sono rivolti sia a imprese che a infrastrutture critiche, e che moltiplicano anche la possibilità del verificarsi di altri tipi di sinistri (silent cyber risk).
Il cambiamento va anche oltre i criteri dimensionali di estensione e frequenza e arriva alla sostanza dell’esigenza di tutela, di “che cosa” c’è bisogno di assicurare e del rapporto tra la domanda di protezione e l’offerta del mercato assicurativo.
Si aprono a questo punto interrogativi su come si possa costruire un futuro sostenibile con il supporto e la partecipazione attiva del sistema assicurativo. Da un lato, è imprescindibile uno sviluppo strutturale di una cultura e della prevenzione del rischio affinché, attraverso l’individuazione e la mitigazione dei rischi prevenibili – che possono quindi essere eliminati – si riduca l’incidenza degli eventi dannosi, sia in termini di frequenza, che di magnitudo.
Dall’altro lato, è necessario stimolare il mercato assicurativo a formulare una risposta adeguata ai nuovi bisogni sempre più ricorrenti.
La ricerca di una risposta a questi interrogativi è un importante tema di responsabilità sociale, fondamentale per Aiba che opera in un mondo – quello assicurativo – che ha un ruolo centrale nel garantire la sostenibilità del Sistema-Italia e proteggere le famiglie e le aziende pubbliche e private e tutti i loro stakeholder. Ancora di più in una fase di estrema vulnerabilità, come quella che stiamo vivendo, il broker AIBA è l’intermediario professionale che ha la capacità di ascoltare e accogliere le esigenze in evoluzione di imprese e persone e di rispondere al loro bisogno di tutela del rischio ricercando gli strumenti e le soluzioni più adeguate in termini di prevenzione e anche di tutela assicurativa, sul mercato assicurativo o, laddove necessario, stimolandone di nuove.
Saranno questi i temi del prossimo Convegno Nazionale AIBA, intitolato “Todo cambia. I rischi del cambiamento”, che si terrà il 28 aprile alle ore 15.00 in diretta streaming. Per informazioni e iscrizioni: eventi@aiba.it