Salute e proposte per la costruzione di un nuovo sistema di prevenzione e cura del cittadino al centro del Convegno Nazionale AIBA “Salute: chi ci assicura che siamo sulla strada giusta?”
Si è tenuto mercoledì 30 marzo il Convegno Nazionale AIBA 2022 presso la Galleria del Cardinale di Palazzo Colonna a Roma e trasmesso anche in streaming. L’evento ha visto la partecipazione del Presidente AIBA Luca Franzi de Luca e di numerosi ospiti moderati dal giornalista Andrea Cabrini:
Riccardo Cesari, Consigliere IVASS; Maria Bianca Farina, Presidente ANIA; Francesca Colombo, Responsabile Health Division di OCSE; Piero Gancia, Senior Partner di McKinsey; Fabrizio Memoli, Associate Partner di McKinsey; Umberto Guidoni, Co-Direttore Generale ANIA; Fabrizio Starace, Direttore del Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze Patologiche dell’AUSL di Modena
Luca Franzi de Luca – Presidente AIBA
Ad aprire i lavori il Presidente di AIBA Luca Franzi de Luca: “Benessere e salute sono tra i bisogni primari per gli italiani, rappresentano la principale voce di spesa per le famiglie. È questa per noi l’occasione per porre le basi di un confronto sano e costruttivo con tutti i player del mercato per individuare una risposta concreta e soddisfacente alla domanda di protezione e salute, costantemente in evoluzione. Oggi stiamo forse uscendo dal periodo drammatico del Covid e siamo in un altro periodo drammatico caratterizzato dalla guerra in Ucraina. Ci sentiamo tutti sempre più vulnerabili e abbiamo bisogno di certezze. Proteggere e garantire stabilità è una delle vocazioni principali del mondo assicurativo e i broker AIBA hanno il ruolo fondamentale, come consulenti strategici, di coinvolgere i clienti nella comprensione delle loro reali esigenze per portarle sulla strada di una partnership con il sistema assicurativo.”
Nel successivo intervento, il Consigliere IVASS Riccardo Cesari ha offerto un quadro economico delle problematiche di invalidità latamente intesa, di cui 2 milioni tra gli ultrasessantacinquenni, numeri in crescita per effetto dell’allungamento della durata media della vita. Se si guarda invece alla non autosufficienza in senso stretto, il fenomeno riguarda 1,3 milioni di soggetti con effetti talvolta catastrofici sulla vita delle famiglie. Secondo le nostre stime, la spesa pubblica per long term care si aggira attorno ai 33 miliardi di euro e ricade per il 45% sulla spesa privata delle famiglie. Attualmente la spesa pubblica su PIL per questo tipo di assistenza è vicina al 2% ma può salire sensibilmente nell’arco di pochi anni”.
Riccardo Cesari – Consigliere IVASS
La Presidente ANIA Maria Bianca Farina ha preso parte al Convegno con un video messaggio sottolineando l’importanza del ruolo delle Compagnie assicurative nel sistema di tutela della salute, che deve crescere colmando il potenziale ancora inespresso del mercato nella gestione della spesa sanitaria privata: “Le imprese di assicurazione costituiscono il fulcro del finanziamento privato della sanità. Negli ultimi anni la diffusione delle coperture sanitarie è cresciuta in maniera significativa: dal 2014 al 2021 i premi raccolti sono passati da circa 2 miliardi di euro a circa 3,3 miliardi, con un incremento del 60%. Nonostante ciò, la dimensione raggiunta in termini di raccolta premi è ancora molto inferiore a quella che si riscontra nei paesi europei più avanzati, come Francia e Germania. Il ritardo che caratterizza lo sviluppo del settore dell’assicurazione sanitaria in Italia è comune anche ad altri comparti ed è testimoniato dal valore del rapporto tra premi danni non auto e PIL, attorno all’1%, contro valori pari al doppio o al triplo nei maggiori Paesi europei. È una situazione che denota in larga parte l’assenza di un quadro organico di collaborazione tra settore pubblico e privato che incentivi consapevolezza e cultura del rischio nei cittadini. Diverse compagnie abbinano alla copertura assicurativa l’offerta di servizi innovativi, quali prevenzione dei rischi, telemedicina e teleconsulto, e abbiamo perciò un ruolo fondamentale per contribuire a rendere più efficiente il sistema sanitario italiano. L’obiettivo, ambizioso, di combattere la sottoassicurazione può essere perseguito anche con il contributo prezioso della distribuzione: i broker hanno un ruolo chiave e devono favorire la diffusione della cultura del rischio. Devono inoltre contribuire ad avvicinare clienti e compagnie, a personalizzare le coperture e a ricercare i prodotti e i servizi più vicini ai bisogni della clientela”.
Maria Bianca Farina – Presidente ANIA
In collegamento streaming Francesca Colombo, Responsabile della Divisione Salute dell’OCSE, ha delineato il quadro dell’impatto del Covid sui sistemi sanitari nazionali dei Paesi OCSE: “I sistemi sanitari non erano sufficientemente resilienti a delle crisi inaspettate, come quella del virus che provoca il Covid-19. C’è una grossa riflessione in corso a livello internazionale non solo su come prevenire la prossima crisi, ma anche su come rafforzare i sistemi sanitari. Questo può significare anche la necessità di investimenti maggiori: come OCSE abbiamo stimato che, in media, un investimento dell’1,5% del PIL può essere necessario per rendere i sistemi sanitari più resiliente rispetto a queste situazioni di crisi, in media per i paesi dell’OCSE. L’ampissimo spettro di sfide future mette in discussione tutta l’organizzazione, il tipo di servizi forniti e quindi la pianificazione degli investimenti. La telemedicina, in particolare, può essere un’opportunità per avvicinare i sistemi sanitari alla domanda di salute: poco utilizzata nei paesi OCSE (meno del 4%) pre-Covid, ha subìto un’accelerazione per via della pandemia, che ha rotto le barriere soprattutto istituzionali e burocratiche, al ricorso alla telemedicina. Questa accelerazione ha aiutato molto i pazienti nel momento in cui non era possibile incontrare di persona il proprio medico. Sono cambiamenti che rimarranno, anche se ridotti, ma è un’opportunità enorme per ripensare la fornitura di servizi e renderla più vicina al paziente”
Francesca Colombo – Responsabile della Divisione Salute dell’OCSE
Trend del mercato assicurativo sanitario e articolazione dell’ecosistema di salute sono stati i temi dell’intervento di Piero Gancia, Senior Partner McKinsey e Fabrizio Memoli, Associate Partner McKinsey. Nell’inquadrare il tema, Piero Gancia ha individuato tre grandi sfide per il sistema sanitario italiano: l’allungamento della vita media e il conseguente aumento della cronicità che comportano una crescita della domanda di cure; il cambiamento del supporto pubblico alla spesa sanitaria; la carenza di personale clinico. “Partendo da questo contesto in cui le assicurazioni stanno già giocando un ruolo centrale – ha commentato Gancia – crediamo che l’opportunità di ridurre la sottoassicurazione passerà per lo sviluppo di prodotti innovativi e mirati al singolo segmento, che includano componenti digitali e servizi a valore aggiunto”.
Fabrizio Memoli – Associate Partner McKinsey
Piero Gancia – Senior Partner McKinsey
“La domanda dei pazienti per le soluzioni di sanità digitale è in aumento e gli investimenti nell’health innovation sono più che triplicati dal 2019 – ha proseguito Fabrizio Memoli, Associate Partner di McKinsey – Anche la regolamentazione, soprattutto per quanto riguarda la telemedicina e la prescrizione elettronica, sta giocando un ruolo importante nel facilitare questa crescita”. L’esperto di Healthcare e HealthTech ha proseguito parlando di ecosistemi come soluzioni integrate di cura del paziente, realizzabili proprio grazie al digitale: “Una soluzione efficace può essere rappresentata dagli ecosistemi, che combinano digitale e fisico in un percorso integrato e omnicanale. Per le assicurazioni, in particolare, gli ecosistemi possono rappresentare un miglioramento dell’offerta dedicata agli assicurati attraverso servizi a valore aggiunto”.
L’evento si è concluso con la tavola rotonda che ha visto un dialogo tra i broker, rappresentati dal Presidente di AIBA Luca Franzi, e le Compagnie di assicurazione rappresentate dal Co–Direttore Generale di ANIA Umberto Guidoni, accanto agli interventi di Piero Gancia, Senior Partner di McKinsey, Fabrizio Memoli, Associate Partner di McKinsey e Fabrizio Starace, Direttore del Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze Patologiche dell’AUSL di Modena.
Nelle battute finali il Presidente Luca Franzi ha rinnovato la necessità di un cambio di paradigma nel sistema di prevenzione e cura della salute e l’impegno dei broker nello stimolo di una differente e più diffusa cultura del bisogno da tutelare: “Bisogna spostare l’attenzione sul punto focale del rischio da assicurare, che deve cessare di essere la prestazione ordinaria, scostandosi da mere logiche contabili e deve invece diventare l’evento straordinario, come traumi e gravi patologie. E in questo scenario non possiamo più continuare a trascurare l’aspetto della salute psichica, la cui domanda è in forte crescita e che quindi rappresenta una grande sfida per la stabilità del sistema-Paese. In questo processo devono essere coinvolti tutti gli stakeholder del mercato assicurativo, con l’obiettivo di costruire un sistema che risponda realmente al bisogno di salute nella sua compiuta accezione e in evoluzione, riallineando domanda e offerta.”
Fabrizio Starace – Direttore del Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze Patologiche dell’AUSL di Modena