La cultura del rischio nel Mese dell’Educazione Finanziaria

Ottobre è il Mese dell’Educazione Finanziaria, l’iniziativa promossa dal Comitato per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria, giunta quest’anno alla sesta edizione, che ha l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione sulle tematiche del risparmio, assicurative e previdenziali.

Ma quale è il livello di conoscenza di questi temi in Italia?

Il Rapporto Edufin 2023 evidenzia anzitutto un aspetto: le famiglie sono sempre meno soddisfatte della propria situazione economico-finanziaria, collocandola al livello 5,68 su una scala da 1 a 10. Molto alta, inoltre, la quota di nuclei che arrivano con fatica alla fine del mese: il 60%, quasi due su tre.

In un quadro inflazionistico, i decisori economici delle famiglie riducono i consumi superflui (56,8%) e ricorrono a canali di vendita più a buon mercato (32,3%). Circa una famiglia su tre (28,5%) ha anche modificato le proprie abitudini di risparmio.

L’autovalutazione delle proprie conoscenze finanziarie è sotto la sufficienza: 5,17 su scala da 1 a 10. Più nel dettaglio, meno della metà (44,3%) dei decisori economici in famiglia conosce 3 concetti di base di finanza; la percentuale si riduce notevolmente col ridursi del livello di reddito, tra le donne e i residenti al Sud.

Anche in ambito assicurativo le conoscenze si confermano basse. La percentuale di chi risponde correttamente alle domande sulla conoscenza assicurativa di base è minore di quella raggiunta per i concetti di conoscenza finanziaria di base.

Le conoscenze effettive sui prodotti assicurativi sono poi molto diversificate, probabilmente in quanto ogni prodotto afferisce a un bisogno particolare.

In generale il livello di conoscenza è molto basso soprattutto per i prodotti assicurativi d’investimento, per i quali risponde correttamente solo il 13,8% degli intervistati. Posto di fronte alle domande, il 63,9% non sa rispondere.

Per le polizze salute e long term care le risposte esatte aumentano, ma sempre con percentuali basse: risponde in modo corretto rispettivamente il 46,7% e il 40,2% degli intervistati. Per i prodotti long term care emerge anche una quota rilevante di soggetti che non hanno una corretta conoscenza dei rischi assicurabili: il 20,4% – uno su cinque – pensa infatti che il rischio di non autosufficienza non sia assicurabile. Le conoscenze sono basse anche in materia previdenziale, dove meno del 50% risponde correttamente sui concetti di base.

Cultura AIBA

Promuovere la cultura del rischio rappresenta un elemento cardine della nostra missione, che portiamo avanti attraverso il dialogo e il confronto con i nostri stakeholder con l’obiettivo di accrescere la consapevolezza sia nelle imprese sia tra le persone e al tempo stesso, nel nostro ruolo di intermediari, favorire l’innovazione nel mercato assicurativo, stimolandolo alla definizione di risposte sempre più in linea con l’evoluzione dei bisogni di protezione.

Una parte importante del nostro impegno in questo senso è quella dedicata alla formazione, che sviluppiamo attraverso l’attività di AIBA Academy e numerose iniziative sul territorio. Servizi, progetti, cultura che mettiamo a disposizione dei nostri Associati per permettere ai broker di svolgere al meglio il loro ruolo di consulenti dei loro clienti, contribuendo anche con questo a rendere l’intero sistema del Paese più sicuro e sostenibile.

E proprio in quest’ottica, anche AIBA quest’anno ha partecipato al Mese con la riunione della Delegazione Sud, un appuntamento all’insegna della sensibilizzazione e della cultura assicurativa. Leggi qui.

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