Quella della non autosufficienza è una delle sfide più grandi e urgenti per il nostro Paese. Una sfida che coinvolge più piani: sociale, economico, sanitario, familiare, personale e che si lega a doppio filo al progressivo invecchiamento della popolazione.
Numeri alla mano, secondo l’Istat sono 3,860 milioni gli anziani con grave riduzione dell’autonomia nelle attività quotidiane e nella vista domestica. Il 28,4% degli over 65, più di uno su quattro. Al crescere dell’età aumenta inoltre la quota di coloro che presentano gravi difficoltà funzionali: è al 14,6% tra i 65-74enni, raddoppia al 32,5% tra gli anziani di 75-84 anni e quadruplica (63,8%) tra gli ultra ottantacinquenni.
La famiglia resta il pilastro principale dell’assistenza agli anziani, “anche se la rete di aiuti familiari e quella di aiuti informali hanno subito nel tempo un forte ridimensionamento per le dinamiche demografiche e i mutamenti sociali iniziati dagli anni ’60. In una situazione delle reti di aiuto già critica, coorti di anziani sempre più numerose alimenteranno nel prossimo decennio la domanda di assistenza, rendendo indispensabile la programmazione di adeguati interventi di welfare”, ricorda l’Istat.
Anche perché col progressivo invecchiamento demografico i bisogni di cura e assistenza aumenteranno in misura ancora maggiore: nel 2028, secondo il Rapporto Osservasalute, ci saranno 1,6 milioni di over 65 non in grado di svolgere le attività quotidiane per la cura di se stessi mentre gli anziani con problemi di autonomia (ad esempio nel preparare i pasti, gestire le medicine e le attività domestiche) arriveranno a 4,7 mln.
Il tema ha anche ovvi risvolti economici: le proiezioni della Ragioneria dello Stato indicano che il rapporto fra spesa a carico dello Stato per LTC e PIL passerà dall’1,9% del 2020 al 2,8% del 2070. A queste spese vanno sommate quelle sostenute direttamente dalle famiglie, nel 2021 stimate in 23 miliardi di euro, tra costi della permanenza presso Residenze Sociali Assistite e assistenza domiciliare.
Il ruolo delle assicurazioni
Affrontare e gestire un fenomeno così complesso richiede la creazione di importanti sinergie tra gli attori del welfare, che prevedano una nuova e più stretta collaborazione pubblico-privato e possano arrivare a coinvolgere il terzo settore. Anche perché i bisogni crescono e la domanda di assistenza è oggettiva, specie in considerazione della sempre più ridotta capacità di risposta del welfare pubblico.
Mentre sul piano normativo è stata predisposta una legge apposita, la n. 33, attualmente in attesa dei decreti attuativi previsti per gennaio 2024, un ruolo importante può essere ricoperto anche dalle assicurazioni, come ricordato nei mesi scorsi anche dall’IVASS.
Tuttavia le polizze LTC sono ancora poco diffuse in Italia, per una serie di ragioni tra le quali una bassa conoscenza di questo tipo di soluzioni.
Malgrado questo, trasferire il rischio non autosufficienza al mercato assicurativo, e farlo per tempo, può essere una forma di tutela molto efficace: queste polizze, infatti, sono in grado di supportare concretamente chi debba far fronte ai bisogni legati a questa condizione attraverso una rendita che assicura le risorse economiche necessarie, o la prestazione di servizi specifici di assistenza. In questo modo la perdita di autosufficienza può essere gestita senza che vada a incidere sul patrimonio accumulato nel tempo.
È quindi importante lavorare, tra le cose, per una maggiore conoscenza di queste soluzioni, che possono concretamente supportare sia chi si trova in condizioni di non autosufficienza sia le famiglie, migliorandone anche la qualità della vita.
Non va poi sottovalutata l’importanza di rendere queste coperture sempre più economicamente accessibili.
Auspichiamo inoltre che si arrivi all’utilizzo di un linguaggio comune e semplificato nei contratti, capace di identificare in modo univoco e condiviso tutti gli aspetti della problematica e favorire una maggiore comprensibilità di questi prodotti.
Come AIBA continuiamo a lavorare insieme a tutti i nostri stakeholder per accrescere la cultura del rischio e stimolare il settore assicurativo verso risposte sempre più efficaci, su misura e adeguate ai trend e alle trasformazioni della nostra società.