L’AGCM investiga su pratiche commerciali scorrette nel settore RCA
In Italia, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha di recente avviato un’inchiesta sui comparatori di prezzi e le compagnie assicurative per un accordo sospetto sulle polizze RCA sugli autoveicoli.
Scopo dell’indagine è di accertare se le società che offrono servizi di comparazione prezzi e le compagnie di assicurazione coinvolte nelle procedure siano giunte a un accordo sulla limitazione della concorrenza scambiando informazioni sensibili sulle condizioni economiche per la vendita diretta di polizze di responsabilità civile sugli autoveicoli.
Secondo l’Autorità le società scambiavano regolarmente e costantemente dati sensibili sulle condizioni economiche per vendita di polizze di responsabilità civile sugli autoveicoli tramite report preparati e distribuiti dalle società di comparazione prezzi. Inoltre l’accordo sarebbe in vigore almeno dal 2012 e avrebbe avuto luogo anche durante il periodo del primo lockdown imposto dal governo per combattere la diffusione del Covid-19.
Nello specifico, come risultato dell’accordo, le compagnie assicurative sarebbero state in grado di addebitare ai consumatori premi più alti per le polizze di responsabilità civile sugli autoveicoli, attraverso sconti attenuati dalla conoscenza di strategie commerciali e della politica di prezzo dei competitor nel segmento della vendita diretta.
Il 20 maggio i funzionari dell’Autorità hanno effettuato delle ispezioni in diverse sedi delle società.
Al link è disponibile la versione italiana del comunicato stampa rilasciato dall’Autorità con maggiori dettagli sull’indagine.
Inoltre, recentemente l’Autorità ha imposto una sanzione di due milioni di euro alle aziende del gruppo Telepass (attivo nella fornitura di servizi di telepedaggio elettronico in Europa e in particolar modo in Italia, e che in Italia ha una licenza di brokeraggio assicurativo) relativa alla distribuzione di polizze assicurative RCA. Secondo l’Autorità non sono state fornite informazioni adeguate sul trattamento dei dati degli utenti e sui metodi e criteri di selezione di preventivi.
L’Autorità infatti ha riscontrato che “Telepass ha condiviso informazioni relative ai suoi utenti con compagnie e intermediari di assicurazione – con cui hanno concluso dei contratti di distribuzione di polizze – senza averli adeguatamente informati sulla raccolta e usi dei loro dati, tra cui fini commerciali. In particolare l’informazione fornita durante la presentazione del servizio si limitava a enfatizzare la semplicità, la velocità e la convenienza economica della procedura, ma non che i dati venissero usati da Telepass per scopi commerciali oltre a quelli per cui venivano raccolti, cioè il preventivo. Inoltre i clienti Telepass non hanno non hanno ricevuto informazioni chiare sull’effettiva rappresentatività dei fornitori di polizze, poiché le compagnie si sono limitate a riportare i loghi dei partner sull’app e sul sito, senza specificare che alcuni di essi fossero meri intermediari che hanno agito quali agenti di compagnie non identificate. “
Al link è disponibile la versione italiana del comunicato stampa rilasciato dall’Autorità con maggiori dettagli sulla contravvenzione per Telepass.
La case history è contenuta nel BIPAR Update di giugno, disponibile in versione integrale in lingua inglese al link