Calamità naturali. Le strategie per non pagare un prezzo ancora più alto

Aumentano le calamità naturali nel nostro Paese, ma sulla prevenzione l’Italia è fanalino di coda in Europa. Ma ora, con l’approvazione nella Finanziaria 2025 dell’obbligo per le aziende di assicurarsi contro le cat nat, forse qualcosa cambierà.

Nel 2023 l’Italia, che con la Grecia è il Paese europeo con minor protezione dai rischi derivanti da catastrofi naturali, ha registrato 378 eventi meteorologici estremi, più 22 per cento rispetto al 2022. Alluvioni, frane, mareggiate, grandinate e temperature eccezionali sono in continuo aumento. Tra le regioni più colpite ci sono la Lombardia, l’Emilia-Romagna e la Toscana, insieme alle province di Roma, Ravenna e Milano. Solo per riparare i danni delle due alluvioni in Emilia-Romagna e in Toscana sono previsti 11 miliardi di euro. Eppure, nonostante questi numeri impressionanti, l’Italia è ancora senza un Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici (1).

Secondo i più recenti dati di ANIA, attualmente solo il 5 per cento delle aziende ha una polizza assicurativa mirata, con notevoli differenze a seconda delle dimensioni (su oltre 4,5 milioni di aziende è assicurato solo il 4 per cento delle microimprese, il 19 delle piccole, il 72 delle medie e il 97 per cento delle grandi); anche i numeri relativi alle abitazioni sono sconfortanti: solo il 3,6 per cento delle 35,3 milioni di unità abitative ha un’assicurazione, nonostante sull’80 per cento di esse gravi un rischio medio-alto a causa del dissesto idrogeologico e sismico (2). Questa mancanza di copertura ovviamente espone le microimprese e le PMI a rischi finanziari ingenti in caso di calamità. Sono rischi che possono compromettere la stabilità e la resilienza di un tessuto imprenditoriale già messo duramente alla prova da condizioni economiche variabili e da un contesto geopolitico non facile.

Entro il 31 dicembre 2024, però, secondo quanto previsto dalla legge di Bilancio recentemente approvata, gli imprenditori dovranno stipulare una copertura assicurativa per tutelarsi dai disastri naturali.

Obbligatorietà a parte, per gli imprenditori non dovrebbe essere tuttavia difficile immaginare che l’unico modo per limitare il più possibile i danni è fare prevenzione. Solo con la giusta preparazione si possono infatti rimettere in moto al più presto gli ingranaggi produttivi.

Prepararsi all’imprevisto: l’importanza della gestione dell’emergenza nelle calamità naturali

Anche in caso di eventi catastrofici naturali, dove l’imprevedibilità rappresenta un fattore determinante, pianificare un’attività di crisis management, di formazione delle squadre deputate alla gestione dell’emergenza e valutare la propria esposizione al rischio permette di ipotizzare possibili situazioni di crisi e di essere pronti ad affrontare gli scenari di rischio in cui si può incorrere.

«Sapere quali sono i rischi all’interno della mia azienda e quali gli impatti negativi che un evento dannoso può avere sulla mia attività è il primo passo, ma esserne consapevoli non basta; bisogna che l’imprenditore inizi a prepararsi e a studiare piani di reazione all’emergenza in tempo di pace, ponendosi le domande giuste quando si ha la lucidità per rispondere. È necessario formare il proprio personale perché sappia gestire situazioni critiche, preparare e testare con esercitazioni pratiche le procedure con cui affrontare un’emergenza, identificare preventivamente reparti e funzioni che in caso di sinistro devono ripartire con la massima priorità», spiega l’ingegnere Filippo Emanuelli, Amministratore Delegato di BELFOR Italia. Che aggiunge: «Mi capita spesso di dire che sarebbero sufficienti 8 ore al mese di riflessione su quali potrebbero essere i rischi della propria attività e su come ovviarli per avviare in azienda un processo di analisi del rischio che tenga in considerazione anche i rischi incendio e calamità naturali».

In altre parole, avvalersi di un efficiente sistema di gestione del rischio è indispensabile per tutelare l’integrità della propria azienda, perché riduce la frequenza e la severità di eventuali danni dovuti al sinistro, garantendo, anche in caso di emergenza, la continuità dei processi operativi e migliorando in modo significativo la resilienza del sistema Impresa.

Il modello BELFOR di preparazione all’emergenza: P.I.A.® Pronto Intervento Azienda e RED ALERT®

Per prepararsi alla gestione operativa dell’emergenza, BELFOR ha sviluppato i programmi P.I.A.® Pronto Intervento Azienda, riservato alle Medie e Piccole Imprese, e RED ALERT®, specifico per le Aziende Corporate che operano a livello internazionale.

Attraverso i programmi P.I.A.® e RED ALERT®, BELFOR introduce un modello di preparazione alla gestione della crisi che va dalla formazione preventiva delle squadre deputate alla gestione dell’emergenza, alla redazione di un piano di risposta customizzato per ogni sito aziendale, che anticipa i possibili scenari di rischio preparando le squadre a rispondere tempestivamente al verificarsi dell’evento e individuando le decisioni da prendere nelle prime fasi dell’emergenza per consentire una più rapida risoluzione delle criticità.

I programmi P.I.A.® e RED ALERT® supportano le aziende nella definizione del livello di servizio più appropriato e che risponda alle loro esigenze di pianificazione e prevenzione, rendendo il business più resiliente a ogni situazione di crisi.

Aderire ai programmi P.I.A.® e RED ALERT® significa anche ricevere, in caso di emergenza, un servizio di assistenza prioritario in qualsiasi momento che permette di ridurre i tempi di intervento per le attività di salvataggio e bonifica e il conseguente fermo produttivo, migliorare la probabilità di una ripresa completa e limitare l’impatto finanziario e occupazionale che un sinistro può generare.

In quest’ottica rivolgersi a un’azienda come BELFOR significa non solo potersi avvalere di un partner qualificato in grado di intervenire con tempestività e competenza nel momento dell’emergenza con i servizi di bonifica e risanamento, ma anche di ricevere un servizio di preparazione alla gestione della crisi prima che si verifichi.

I programmi P.I.A.® e RED ALERT® si inseriscono all’interno di un panorama di rischi sempre più complesso e drammatico, in cui la necessità di un piano di risposta all’emergenza è resa sempre più evidente dal bisogno di garantire una rapida risposta alle sempre più numerose situazioni di crisi. I continui nubifragi che hanno imperversato in Italia e in altre parti d’Europa da inizio anno, le numerose grandinate che hanno colpito il nostro Paese e i sempre più frequenti e disastrosi fenomeni alluvionali che in un solo anno e mezzo hanno colpito per tre volte l’Emilia-Romagna, hanno dimostrato come sia sempre più necessario prepararsi a gestire un numero sempre più vasto di rischi che possono essere causa di nuove crisi e di business interruption. È quindi necessario che le aziende abbiano un concreto piano operativo di gestione della crisi in atto e, nel caso di una catastrofe naturale o di un altro disastro, un partner su cui poter contare quando ne hanno più bisogno.

(1) Dati Osservatorio Città Clima di Legambiente, realizzato insieme a Unipol. www.legambiente.it

(2) Dati diffusi a luglio 2024 durante il convegno ANIA – Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici – che si è tenuto a Roma

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