Catastrofi naturali: 7 consigli UE per colmare il gap assicurativo

Nelle scorse settimane, il Climate Resilience Dialogue della Commissione Europea, il gruppo di lavoro istituito con l’obiettivo di studiare e contribuire a colmare il cosiddetto climate protection gap, ha pubblicato un report dal titolo “Climate Resilience Dialogue” che contiene una serie di azioni e buone pratiche con cui i diversi stakeheolder – istituzioni, imprese, assicurazioni – possono contribuire a questo risultato.

Nel continente, ricorda il rapporto, solo un quarto delle perdite legate a questi fenomeni è coperto. I rischi più rilevanti sono rappresentati da inondazioni, incendi, ondate di calore, siccità, grandine e tempeste, che possono avere impatti immediati ma anche di lungo termine sull’economia, la società e gli ecosistemi.

In questo scenario, il rapporto contiene una serie di raccomandazioni con cui anche il settore assicurativo può contribuire a ridurre questo gap, aumentando la sicurezza di persone, istituzioni e quindi Paesi:

• Promuovere consapevolezza, informando e sensibilizzando su questi rischi, sull’importanza della prevenzione e sul ruolo dell’assicurazione.
• Sviluppare collaborazioni con le istituzioni accademiche per acquisire un maggior grado di conoscenza di questi rischi e favorire sempre di più l’innovazione nel settore assicurativo.
• Migliorare la formulazione dei contratti, definendo in modo chiaro i rischi e i danni coperti nelle relative polizze.
• Rafforzare la condivisione dei dati e l’elaborazione di modelli per favorire un corretto risk assessment.
• Supportare gli assicurati fornendo consulenza adeguata sulle misure di prevenzione e mitigazione del rischio.
• Esplorare il potenziale delle soluzioni parametriche e dell’AI per rispondere in modo innovativo ed efficace a questi rischi.
• Costituire nuovi schemi di collaborazione pubblico-privato o potenziare quelli esistenti.

 

Il report può essere consultato a questo link.

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